Roma Luglio 2020,
Solo per caso era capitato in quella libreria, forse perché era uno dei pochi negozi finalmente aperti dopo qualche mese di lockdown. Era quasi buio fuori e le luci della vetrina invogliavano ad entrare, magari solo per godere della frescura dell’aria condizionata.
Lo sguardo di Leonardo si posò su qualcosa che lo colpì o meglio lo aveva colpito in testa.
Daniela, la commessa, stava riponendo alcuni libri e, disgraziatamente, ne aveva toccato uno in bilico, sporgente da una pila.
Questi, il libro, incurante dell’attrito dell’aria e spinto da una soverchiante forza di gravità era finito proprio sul naso di Leonardo. Da un graffio causato dalla costosa copertina usciva un rivolo di sangue che cominciava ad imbrattare la mascherina bianca.
Mentre Daniela si affrettava nelle scuse e nel soccorso al malcapitato, Leonardo ricevette un altro colpo più delicato, vide…
…vide un incarnato roseo che, scevro di trucco, colorava il viso ed il collo proseguendo in una impertinente scollatura di un grembiule color pesca. I due colori sfumavano tra di loro e con loro sfumava il rosa delicato delle labbra. La mascherina danzava pericolosamente appesa ad un orecchino.
Facendo risalire lo sguardo Leonardo incontrò l’azzurro degli occhi, contrasto vivo e assoluto sul biondo dei capelli. Un contrasto deciso che ne rapì lo sguardo e, sarà stata la visione, sarà stata la costosa e rigida copertina, sarà stato il sangue Leonardo svenne.
Si riebbe da lì a poco ridestato dalle cure di Daniela. Ora che l’aveva vicina poteva percepire il suo profumo, era come se aveste aperto un vaso. Si un vaso con tutti gli odori della primavera, freschi ed un po’ selvatici, ancora più vivi ora che la natura aveva avuto modo di riappropriarsi dei propri spazi.
Intanto ‘’Bang Bang’’ urlava l’ipnotica voce rap dalla cassa penzolante dal soffitto.
Sarà stata la situazione e la musica ed i profumi Leonardo e Daniela si ritrovarono immersi in un bacio dolcissimo e prolungato. Ma giusto un istante prima che la dolcezza si facesse sopraffare da un trasporto passionale, preannunciata dal sordo sibilo del drone, entrò la pattuglia ‘anti contatto’.
Dopo la risalita del contagio di inizio giugno, dovuta all’allentamento del lockdown, i controlli erano diventati più stringenti ed era stata creata una milizia della Protezione Civile con agenti appositamente reclutati. I due tizi in divisa, mascherina, protezione in plexiglas davanti al viso e pistola elettrica urlarono con voce rauca e minacciosa: Protezione Civile, staccatevi subito e su le
mani!
I due dovettero obbedire e si ritrovarono, separati da una barriera di plexiglas in un furgone diretto alla centrale.
Gli agenti erano entrati per accertarsi che fossero rispettate le misure di distanziamento sociale e si erano trovati di fronte ad una scena disdicevole, a dir poco.
Vi starete chiedendo se i due si rividero poi… Si avrebbe voluto Leonardo e Daniela, ma ritornati alle proprie vite non ruppero la magia di quel ricordo. O meglio desideravano rivedersi ma in maniera diversa. Ecco si trovarono d’accordo, senza dirselo, nell’attendere la fine dei divieti.
Non sarebbero stati amanti clandestini in fuga, nascosti alle ronde ed alle luci dei droni.
No, non fu un gesto romantico, fu un gesto rivoluzionario, un gesto antico:
Decisero di attendere la fine delle restrizioni, come se questa loro decisione avesse potuto accorciare questo tempo sospeso nel presente, traghettarli in una vita futura, nella quale avrebbero vissuto un nuovo presente senza droni o ronde o plexiglas.