In questa guerra senza armi né difesa queste tre parole hanno rappresentato il mio oggetto di riflessione.
Devo al tempo la persona che sono oggi. Nel mio tempo scorgo l’amore e le paure. Per me il tempo è un po’ come quelle frasi dall’apparente inutile significato, come, per esempio “ tutto e niente”. Sì, il tempo è tutto quando viviamo qualcosa pregno di emozione e imploriamo dentro di noi che non si fermi ed è niente quando lo abbiamo sprecato invano ed ora è troppo tardi per recuperarlo. Il tempo è sottigliezza. Se ne tieni troppo conto diventi quasi un automa mentre se lo ignori ti sfugge e quando te ne accorgerai ne starai perdendo dell’altro. Quel tempo in cui veniamo assorbiti nella nostra routine di vita fatta di doveri e responsabilità per quel senso di appartenenza ad un gruppo, ad una comunità o società, che ci sfugge. Non c’è spazio per pensare quando si è impegnati in qualcosa per tutto il giorno. Però il tempo è anche il mezzo attraverso il quale puoi progettare, ambire, desiderare, essere ciò che più desideri. Se puoi sognare, amare, immaginare, vivere ed avere paura vuol dire che c’è tempo per te. In questo tempo puoi fare davvero molte cose. Serve soltanto un po’ di equilibrio come per tutte le cose buone. In questo tempo penso all’amore per i miei affetti più cari. E penso a come l’essere costretti all’immobilità renda tutto un po’ più amplificato. Ecco che gesti semplici, quali una carezza, un bacio sulla guancia ed un abbraccio assumono un valore enorme solo quando non ci sono più consentiti. Non che prima non avessero tale valore. La routine toglie spazio alla meditazione, alla presenza mentale e per natura non ci accorgiamo delle cose semplici finché non segua un distacco. Così in questi giorni di isolamento sociale riscopri quanto ami tua madre, tuo padre, i tuoi fratelli e sorelle e i tuoi nonni. Ti accorgi che nella tua vita c’è amore. Un amore che hai sempre avuto ma che riscopri perché adesso non stai vivendo il quotidiano a cui eri tanto abituato. Ti rendi conto che l’uomo ha bisogno di condivisione con i suoi simili.
Seppur virtuale, una rete di contatti ricorrenti ci lega e ci rende uniti. Poi ci sono le paure. Lo spazio induce alla riflessione, all’introspezione e tu sei tutte le cose belle ma anche le tue paure. Ci sono quelle personali che ti accompagnano come buoni cani fedeli domestici da un po’ e ci sono quelle reali che tutti stiamo vivendo in questi giorni con l’avvento del virus. Quindi in questo tempo hai l’opportunità di conoscere chi sei veramente, chi ami e chi no e cosa o chi ti fa paura e cosa o chi non te ne fa. In questi giorni ed in questo tempo che tanto ci meritiamo, fa che sia un’opportunità per amare ed amarti, per conoscere e conoscerti e per non sprecare altro tempo.
Questa guerra la vinceremo insieme, perché siamo fatti di mille risorse e perché abbiamo una capacità di adattarci ai cambiamenti fuori dal comune.