Antimo cammina avvolto nel lungo cappotto nero che stringe al petto con i pugni incrociati.
Garibaldi intanto è già arrivato e abbaia in direzione dell’amico.
– Gariba’, tu tieni quattro zampe, io due. Damme o tiemp!
Il segnale acustico li coglie che sono già in banchina.
Buongiorno viaggiatori, il diretto delle 5.35 per Napoli è in arrivo al binario 1. non effettua fermate intermedie. Mi raccomando, non oltrepassate la linea gialla finché il convoglio non è del tutto fermo. Vi auguro un buon viaggio e godetevi l’attesa!
La voce di donna si diffonde nel vuoto e nessun treno seguirà alle sue parole.
Antimo si siede su una panchina, chiude gli occhi e si lascia accarezzare dal sole giovane.
l’amico gli si accuccia ai piedi.
– Buongiorno.
Antimo apre gli occhi, è un agente in divisa e mascherina.
– Buongiorno!
– Mi spiace ma non potete sostare qui.
– E che male possono fare un vecchio e il suo cane?
Il poliziotto raccoglie i pensieri.
– Nessuno, ovviamente. Ma è la regola.
Un abbaio secco di Garibaldi lo interrompe. Il vecchio porta gli occhi verso l’alto come a chiedere una pausa all’ interlocutore.
il segnale acustico irrompe.
Ben ritrovati viaggiatori e buongiorno a coloro che sono appena arrivati. Non disperate, il treno delle 11:35 per Roma è in arrivo. Ricordate di non oltrepassare la linea gialla e di godervi il viaggio ma soprattutto l’attesa. A presto!
l’agente osserva il vecchio e il cane che reagiscono a quello strano annuncio uno chiudendo gli occhi e accennando un sorriso e l’altro rotolandosi sulla schiena con la pancia al vento.
– Vede – ricomincia Antimo – ho passato la vita a rispettare le regole, tutte. Mia moglie invece no, lei…
– Guardi…
Il poliziotto prova ad inserirsi, ma il vecchio continua.
– Lei le interpretava. Sa? Era un’attrice. Per carità non di quelle della televisione con chissà quali pazzarie per la testa. Me lo diceva sempre, “tu così non ti godi la vita” ma io mica lo capivo cosa significava godersi la vita. Anzi, io lavoravo, sapevo fare solo quello e quando non lavoravo mi trascinava a vederla in qualche versione dell’Antigone o di Otello. Una volta ha fatto pure Desdemona, solo che era nuda perché accussì ci aveva detto la capa al regista.
Il giovane agente prova a cambiare strategia.
– Non mi avete detto il vostro nome.
– Scusate, l’età. Antimo Del Catrame. Lo so è nu brutt’ nomm’.
– Signor Del Catrame questa è una regola a fin di bene.
– Perché non vi sedete un attimo?
– Non posso, dobbiamo mantenere il distanziamento
– E allora scrivete: Antimo Dal Catrame si rifiuta di rinunciare al sole e per questo rimarrà qui fuori insieme a Garibaldi.
Il poliziotto non trattiene il sorriso che gli fuoriesce dagli occhi nonostante la mascherina – Almeno vi ho fatto ridere, possono ridere i poliziotti?
– Non lo so, non mi capita spesso
– Speriamo di no, così vi ho fatto violare anche a voi una regola.
– e no, in questo caso può farvi male se vi pigliate il virus.
Antimo precipita nel vuoto che lo circonda.
– Fiore era a Napoli quando è cominciato tutto. Mi aveva detto di raggiungerla ma non ho voluto. La televisione diceva di non uscire e io non l’ho fatto. Anche quando si è ammalata non ho avuto il coraggio di fregarmene. È finita in terapia intensiva mentre i treni venivano cancellati e le strade bloccate.
– Mi dispiace moltissimo
Antimo sorride.
– Sapete che c’è? aveva ragione lei e me lo ripete sempre. Bisogna godersi l’attesa.
Il segnale acustico irrompe:
Rieccoci viaggiatori, il treno delle 12.00 per Bari è in arrivo al binario 1, ma non preoccupatevi se lo perdete, è solo un treno. Ce n’è sempre un altro. Godetevi l’attesa.