Ore 00:25
Domani! Domani sarò più produttivo! Ora vado a letto.
Ore 7:00
Sbam! Sbrang!
Orca miseria, il mio cdm (*coinquilino di merda) si è svegliato di nuovo presto. Ma quando si trova un’altra casa?
Vabbè corro a fare il caffè e cerco di evitarlo prima che esca dalla camera.
“Buon giorno!”
“Mmmmm…”
“Brutti sogni?”
“No, sempre lo stesso. Bellissimo. In cui mi dicevi di aver trovato un nuovo appartamento”
“Oh, ma io lo stavo cercando, poi il corona virus… non si può andare in giro… Sai com’è?”
“Eh, è speriamo che passi presto. Oh il caffè è pronto, torno in camera che devo lavorare. Cià!”
Da gennaio che deve trovà sta cavolo di casa… Ma vaff…
Allora, siamo al 30° giorno, peccato non poterlo scrivere sui muri. Stile carcerati, farebbe figo. Ma
poi il padrone di casa me la ridarebbe la caparra, al momento del trasloco? Tanto ho capito che PincoPallo di là, non se ne andrà mai. Almeno me la trovo io un’altra casa, appena trovo un lavoro decente…
Vabbè dai, pensiamo ad oggi! Ah si, ho quel report da sistemare, alcune cose da aggiustare su quel sito e le grafiche da fare per i post sui social dell’architetto.
Tutto sommato roba facile, tanto le altre attività sono ferme.
Per pranzo dovrei aver finito tutto e poi nel pomeriggio vedo un po’ che fare.
Quasi quasi, mo apro un attimo Netflix e mi bevo il mio caffè in pace.
Oh bello sto film. Guarda più tardi. Sta serie suona interessante, mo gli do una sbirciata, poi se mi piace la continuo a pranzo.
‘Driiiiin’.
Uh, telefono. “Ciao Mà. E si si. E ma ora sto lavorando. Ho un po’ di cose da fare. Ok, a dopo, salutami Pà”.
Alloraaaa, serie. Play.
Wow, si sono fatte le 10.30. Però che storia, ti prende proprio. Dopo la continuo.
Ok, vediamo un po’ che dice WhatsApp. Gruppi. No, vabbè guarda sti meme. Ahahah sto filmato fa
morì. Oh, notifica Instagram. Ma mo la posto una storia. Ricondividi. Guarda questa, mamma ià, a me la clausura fa male.
Uh, notifica Facebook. Ah, finalmente mi ha risposto questo su WhatsApp. Che ca** di fine aveva fatto. Era caduto nel water? Che manco può uscire di casa… Vabbè, rispondi.
Fammi prendere un po’ di sole in balcone va, almeno in questa oretta, che arriva sta bella luce. Ecco qui, sedia, musica e via.
Cavolo, ma è ora di pranzo. Devo andare a cucinare, che palle. Cosa preparo? Ma si, una bella carbonara. E me la sparo con i nuovi episodi di quella serie che stavo vedendo.
Oh porc… Le 15:00? Che stanchezza. Dai, 5 minuti sul letto, che mi sta venendo l’abbiocco e chi ce la fa a lavorare così.
‘Driiiiin’.
Ma che ora è? Ah si telefono. “Uè caro, che mi dici? No, no mica disturbi, tanto sto a casa.
Ahahahahah. Dimmi, dimmi. E io pure, ma va… E te? Non ci credo. Vabbè meglio così dai. Ok, ok.
Speriamo di riuscirci a vedere presto. Yes, ciao!”.
Ahia, si sono fatte le 17:30, ma come è possibile? Sta cavolo di ora legale, mi sfasa troppo!
Ok, al lavoro. Ora o mai più!
Uff, le corse. Dai, sono le 20:10 e ho quasi finito. Giusto in tempo per la cena. Certo che stare tutta la giornata seduto… Che palle!
E stasera, una bella cenetta non me la leva nessuno!
Filmettino…
‘Driiiin’
“Ohi Mà! E ho finito ora di mangiare! E io le solite cose, sono stato a casa, ho lavorato, niente di che! Voi? Ahahah. Mmmm… E la nonna, come sta? Ok. Si, si, si. Finisco di guardare un film e poi vado a dormire pure io. A domani, buonanotte!”.
23:50
Vabbè dai, non è neanche così tardi.
Certo che avrei potuto fare qualcosa in più. Magari anticiparmi un po’ di lavoro e stare tranquillo per il weekend.
Oh però ieri ho detto che sarei stato produttivo domani, ma era già passata la mezzanotte. È come se lo avessi detto oggi!
E allora si, domani, domani sarò più produttivo! Buonanotte!”
00:01.