“PICASSO E GLI INCONTENTABILI” di Massimiliano Milesi: un mistero tra le pagine

Nel panorama narrativo contemporaneo, sempre più spesso incline alla contaminazione di generi, Picasso e gli Incontentabili di Massimiliano Milesi si distingue per originalità, intelligenza e una sottile vena ironica. Pubblicato da PandiLettere e arricchito dalle illustrazioni di Fabiana Castellani, il volume propone al lettore una storia che è al tempo stesso un giallo artistico, una riflessione metanarrativa e una critica (nemmeno troppo velata) ai meccanismi del mercato editoriale.

La vicenda prende le mosse nel cuore di Roma, nel suggestivo quartiere Celio, dove dalla Libreria Antiquaria di Sergio Stame sparisce un raro disegno di Pablo Picasso, lasciato in conto vendita da una nobildonna francese. A sconvolgere la routine di bibliofili e collezionisti non è soltanto il furto in sé, quanto piuttosto il messaggio rinvenuto sul luogo del misfatto: “Fai cambiare a Lopez il finale del suo romanzo, altrimenti non vedrai più il Picasso. Gli Incontentabili”.

È così che il protagonista, Paolo Lopez – giornalista e scrittore già apparso in Charlie sotto i portici – si ritrova, suo malgrado, coinvolto in un’intricata rete di ricatti, sospetti e silenzi. Le autorità, nella figura del vicequestore Mattia Sbrana, non escludono un’ipotesi truffaldina ai danni dell’assicurazione, sospettando un coinvolgimento diretto di Stame e dello stesso Lopez. Tuttavia, le indagini si rivelano ben presto più complesse: dietro la richiesta degli “Incontentabili” si cela qualcosa di più profondo, quasi filosofico, che tocca il senso stesso della creazione artistica.

Quando l’editore Giorgio Italiani – personaggio emblematico di un’editoria spesso rigida e calcolatrice – si rifiuta di assecondare le richieste estorsive, negando qualsiasi modifica al finale del romanzo di Lopez, sarà proprio l’autore a doversi addentrare in un’indagine non convenzionale. Un percorso che lo porterà a interrogarsi sul proprio ruolo di scrittore, sulle dinamiche di potere tra autore, editore e lettore, e sul concetto di “finale”, da intendersi non soltanto come chiusura narrativa ma come spazio simbolico di senso.

Con uno stile agile ma denso di riferimenti culturali, Milesi costruisce un romanzo che si muove con eleganza tra livelli differenti di lettura. Il mistero del disegno rubato si intreccia con una riflessione sulla figura dell’artista e sul peso delle aspettative altrui. Gli Incontentabili – entità enigmatica e quasi metafisica – diventano l’incarnazione di quel pubblico insaziabile, o di quella voce interiore, che pretende continuamente una riscrittura della realtà, una modifica dell’esistente, un’opera “perfetta” che forse non può esistere.

Picasso e gli Incontentabili è dunque molto più di un noir letterario: è un viaggio ironico e affilato nei territori dell’arte, dell’editoria e della narrativa contemporanea. Con la complicità delle immagini di Castellani, Milesi ci guida in una storia brillante, dove la ricerca di un disegno smarrito diventa metafora della ricerca del senso e dell’equilibrio tra libertà creativa e vincoli del mercato culturale.

Un libro che diverte, stimola e invita a rileggere – e riscrivere – i confini tra finzione e realtà.

Mauro Galliano