Il 2 febbraio è cominciata “L’anteprima del Vino Nobile di Montepulciano”  evento di presentazione della nuova annata, la 2022, pronta ad essere immessa sul mercato dopo i due anni di evoluzione indicati dal disciplinare di produzione.

Quest’anno, è la prima tra le anteprime di altri vini toscani come il Chianti Classico e il Morellino di Scansano, che si susseguiranno nel mese di febbraio.

Il luogo dell’evento è la Fortezza Medicea di Montepulciano, splendida costruzione, a pochi passi da Piazza grande, che sovrasta la città. E’ stata ricostruita e rivitalizzata in epoche diverse e oggi, in virtù del suo valore artistico e architettonico, è adibita a centro culturale.

Location affascinante per presentare il Nobile, un vino divenuto il primo in Italia a potersi fregiare delle fascette della Denominazione di Origine Controllata e Garantita (D.O.C.G.) il 1 luglio del 1980. E’ inoltre prodotto unicamente nel territorio comunale di Montepulciano da uve Sangiovese, qui denominate “Prugnolo Gentile” al 70%, e un massimo di 30% di vitigni complementari a bacca rossa, spesso autoctoni, talvolta alloctoni come il merlot.

In due sale della Fortezza Medicea, i 37 produttori del Vino Nobile di Montepulciano presentano, quindi, la nuova annata, la 2022, ma anche la Riserva 2021 (che richiede 3 anni di affinamento da disciplinare), nonché gli altri vini prodotti nel territorio tra cui le due Doc, il Rosso di Montepulciano e il Vin Santo di Montepulciano.

Naturalmente ogni azienda fa le sue scelte produttive e diversi scelgono di lasciar affinare il Vino Nobile più a lungo. Quasi tutti ne sottolineano la gioventù, nonostante la quale sono già ottimi Nobile!

Qualcuno ha scelto, infatti, di portare in anteprima la 2021 o la 2019, come nel caso di “Montemercurio” che presenta inoltre la Riserva 2016.

Peculiarità dell’”Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano 2025” è la presentazione da parte di diverse aziende della futura terza tipologia di vino della zona “Pieve”.

Un percorso cominciato nel 2021 che ha portato ad identificare 12 sottozone produttive di Montepulciano, suddivise in base a caratteristiche geologiche, geografiche e storiche. A breve uscirà il disciplinare ufficiale, ma in quello provvisorio di novembre 2024 ci sono già delle regole.

Anche il “Vino Nobile di Montepulciano Pieve” deve essere prodotto nel territorio comunale di Montepulciano ma solo da vigneti di almeno 15 anni, condotti direttamente dall’azienda imbottigliatrice.

Non c’è spazio per vitigni internazionali ma solo per il Sangiovense all’85% e i 15% tra Canaiolo Nero, Ciliegiolo Nero, Mammolo Nero, Colorino Nero. Insomma, un modo per valorizzare ancor di più i terroir, le diverse condizioni pedoclimatiche.

Alcuni produttori non hanno presentato in anteprima la Pieve perché in attesa del disciplinare ufficiale, altri, perché non ancora completamente in linea con le primarie caratteristiche richieste.

Ai banchi d’assaggio le bottiglie sono dell’annata 2021 e immediatamente riconoscibili dall’etichetta: beige con bordo rosso e al centro l’indicazione della Pieve di riferimento, con un’immagine identificativa della stessa.

All’assaggio è’ interessante l’opportunità di confrontare il Vino Nobile e la Pieve della stessa azienda e percepirne differenze e assonanze. Alcune possono facilmente ricordare il Vino Nobile,  in molte altre effettivamente le diversità, soprattutto di terroir, regalano diverse consistenze e sentori.

Cambia se, come “Tolosa”,  usi le uve di vigne che hanno  72 anni nella Pieve  San Biagio, o se hai il terreno calcareo argilloso in collina nella PIeve Valiano, regala sentori di grafite al vino della Tenuta tre Rose. Solo alcuni dei tanti esempi che si possono riportare. 

Un evento dedicato quindi a varie esclusive del territorio.

Ciò che differenzia però un’anteprima dall’altra, è proprio l’annata. Per questo abbiamo chiesto ai produttori presenti come sia andata la 2022 in presentazione, facendo magari anche un raffronto tra le precedenti e la corrente.

Per la maggior parte è stata una buona annata, andata comunemente bene per qualità e quantità, con un buon equilibrio meteorologico.

La 2024 è stata ritenuta interessante, una delle migliori in termini di produzione. Per tanti una vendemmia più lunga di quasi 15 giorni, in cui controllare acino per acino, giorno per giorno, anche per le “errate tempistiche metereologiche” che però sembrerebbero non aver causato problemi, forse solo stress ai vignaioli.

Quella della prossima anteprima sarà la 2023 che è stata definita da qualcuno disastrosa, anche a causa della peronospora, con rese molto basse.

C’è quindi da aspettarsi qualche bottiglia in meno, forse prezzi più alti, ma per l’effettiva qualità dobbiamo aspettare febbraio 2026 e la prossima anteprima del Vino Nobile di Montepulciano.

Intanto questa edizione animerà di buyers, sommelier, addetti ai lavori e wine lovers, l’omonimo borgo fino al 16 febbraio.

Antonella De Cesare