Giuseppina Scognamiglio, docente di Letteratura italiana, ci offre una lettura approfondita e originale di uno dei più grandi drammaturghi del Novecento italiano, Eduardo De Filippo. Nel suo saggio Eduardo De Filippo tra legami di sangue e legami d’arte, l’autrice esplora l’interazione tra la dimensione familiare e quella artistica nella vita del grande attore, e regista napoletano. Con un approccio che unisce la biografia e la critica teatrale, l’autrice ci conduce attraverso un percorso che svela come i legami di sangue abbiano profondamente influenzato l’arte di Eduardo e il suo rapporto col teatro. Certamente importante è stato l’incontro, nel 1932, tra Eduardo e la brillante autrice di testi Paola Riccora, pseudonimo di Emilia Capriolo Vaglio, che scriverà per il trio de Filippo la commedia dal titolo, “Sarà stato Giovannino”, valsa come vero e proprio biglietto da visita per i palcoscenici del Nord.

La Scognamiglio non poteva, nel suo volume, non evidenziare l’importanza del legame d’arte con Pirandello, entrambi, infatti, pur se con stili differenti, avevano una comune visione artistica del teatro. Le opere di Pirandello, infatti, caratterizzate da una forte introspezione e dall’analisi dei conflitti interiori, hanno fornito a Eduardo spunti per una attenta riflessione sulla vita, sulla famiglia e sull’identità.

Uno degli aspetti più affascinanti del libro è appunto l’analisi del rapporto di Eduardo con la famiglia d’origine. Un tema centrale, sia nella vita reale, che nel teatro. In particolare, il legame con i fratelli Peppino e Titina, le tensioni, spesso rappresentate sui palcoscenici d’Italia e d’Europa, e l’inevitabile e dolorosa separazione, che oltre ad essere un dramma in sé, sarà anche una perdita dal punto di vista professionale.

La Scognamiglio, con questo lavoro, avvicina a poco a poco il lettore al pensiero di Eduardo, esplorando, di quest’ultimo, i conflitti interiori e la trasformazione del dolore, attraverso il linguaggio universale dell’arte.

L’autrice sottolinea come Eduardo vedesse nei suoi personaggi le proiezioni di sé stesso e dei membri della sua famiglia, mostrando così la sua grande capacità di trarre dai vissuti personali l’esperienza collettiva.

La scrittura di Giuseppina Scognamiglio è rigorosa e scorrevole. La sua analisi storicamente puntuale, presenta un Eduardo complesso, tormentato, ma dotato di un incredibile talento, tale  da cogliere qualsiasi sfumatura dell’animo umano.

Eduardo De Filippo tra legami di sangue e legami d’arte è un testo utile per chiunque voglia comprendere a fondo la figura di Eduardo De Filippo, non solo come uomo di teatro, ma anche come uomo comune che, in qualche modo, prima di raccontarle, ha vissuto in prima persona le sue storie. Grazie a questo libro, il lettore potrà scoprire come, dietro le tante maschere del suo teatro, ci sia sempre un uomo alla ricerca di un’identità e di un senso di appartenenza che, forse, può trovare solo sulle tavole del palcoscenico.

Mauro Galliano