Chiunque abbia mai messo piede a Napoli, sa che è una città dalle mille sfaccettature: vibrante, caotica, affascinante e, soprattutto, autentica. Ora, immaginate di esplorare questa meravigliosa città in compagnia di uno dei suoi figli più celebri, Massimo Troisi. Questo è esattamente ciò che Donatella Schisa ci permette di fare con il suo libro “A Napoli con Massimo Troisi”, Giulio Perrone Editore.
L’autrice invita i lettori a seguirla in questa passeggiata virtuale, un’esplorazione che rivela angoli nascosti e storie inedite. Ogni luogo descritto è un tassello che compone il ritratto di un uomo complesso, la cui apparente leggerezza e la profonda fame di vita, nascondeva l’ombra lunga della malattia che lo ha accompagnato fino alla fine.
Massimo Troisi, attore, regista e comico, è un simbolo di Napoli. Un artista che ha saputo catturare l’essenza della città nei suoi film e nelle sue opere. Con “A Napoli con Massimo Troisi”, Schisa non solo rende omaggio a questo grande talento, ma ci invita anche a riscoprire Napoli attraverso i suoi occhi.
Non è il solito tributo a Massimo Troisi. Con il suo nuovo libro, Donatella Schisa ci fa compiere un viaggio unico nei luoghi che hanno segnato la vita e la carriera del grande artista, proprio in coincidenza con il trentennale dalla scomparsa di Troisi; il 4 giugno 1994.
Nel volume viene raccontata la sua Napoli, a partire dall’attuale stadio Armando Maradona, un tempo Stadio S.Paolo, luogo del cuore per eccellenza, così come afferma l’autrice, per la grande passione per il calcio di Massimo.
Il volume offre una prospettiva fresca e personale, dove emerge, quel particolare dono della scrittrice, in grado di raccontare Napoli con quella passione che traspare in ogni riga del racconto. Il suo stile è leggero, coinvolgente, quasi confidenziale, come una chiacchierata tra amici davanti a un caffè.
Questa capacità di rendere la lettura gradevole e accessibile a tutti credo sia uno dei punti di forza di questo volume.
Schisa dialoga con chi ha realmente conosciuto, Troisi, raccogliendo testimonianze che confermano la dualità del suo carattere: la gioia di vivere e la consapevolezza della sua fragilità.
L’autrice parla di Massimo come di un familiare. Lo si percepisce chiaramente nella prefazione, dove con tono confidenziale e affettuoso, racconta di come, l’affrontare la scrittura su un artista di cui, apparentemente era già stato detto tutto, sia stato per lei un vero banco di prova.
Ma il suo approccio è decisamente diverso; non si limita a una semplice testimonianza, ma ci porta nei luoghi cari a Troisi, con quel tocco personale e autentico sempre presente in ogni pagina del volume.
“A Napoli con Massimo Troisi” non è solo un volume per i fan di Troisi, ma per chiunque ami Napoli o voglia conoscerla meglio. È infatti un invito a perdersi tra le sue strade, a lasciarsi affascinare dai suoi colori e dai suoi sapori, e a scoprire le storie che ogni vicolo custodisce.
Un viaggio nostalgico, ma allo stesso tempo ricco di scoperte, che ci permetterà di conoscere e apprezzare ancora di più la figura di Troisi, e quella città che lui ha tanto amato, perché saremo accompagnati, oltre che dalla fluida penna di Donatella Schisa, anche da quell’indimenticabile sorriso malinconico e affascinante di Massimo.
Buona lettura
Mauro Galliano