“L’altro volto del metodo classico” è l’evento che Ais Lazio ha organizzato per festeggiare la chiusura del suo anno sociale, il 14 giugno 2024, presso la sede della maggior parte dei corsi: l’Aroma Lifestyle di Roma.

Protagoniste le bollicine di tutta Italia. Un grande banco d’assaggio per scoprire le sfumature meno conosciute del Metodo Classico. Come ha spiegato Marco Sanfilippo, vicepresidente e delegato di Roma:

 “L’idea dell’evento nasce per presentare un altro volto del metodo classico, cioè quello prodotto in aree diverse da quelle classiche che conosciamo, ovvero in zone in cui si coltivano sia vitigni autoctoni, che si stanno sperimentando sulla spumantizzazione, sia vitigni classici come Pinot nero e Chardonnay, ma appunto coltivati in territori diversi.

Ho fatto una ricerca, a partire dalla Valle d’Aosta fino ad arrivare alle due Isole, mirata su bollicine di qualità. I produttori sono stati contenti, hanno accolto di buon grado l’evento; molti sono venuti perché avevano proprio la voglia di scoprire proprio l’altro volto del metodo classico. Questo mi ha fatto molto piacere”.

 

Per fare solo alcuni esempi di vitigni usati: il Minutolo, varietà recuperata da alcuni anni da enologi della Valle d’Itria, e poi Sagrantino, Bianchello del Metauro, Pignola, Nebbiolo, Rossetto, Ormeasco, Bombino, e tantissime altre varietà.

Una sala gremita e vivibile con oltre 600 partecipanti a degustare tra 38 banchi d’assaggio, 125 produttori e circa 700 bottiglie stappate. Per orientarsi, nella tracolla, oltre al bicchiere, una brochure con dettagliate regioni, aziende, vitigno, nome del vino e tipologia (Brut, Pas Dosè etc) , annata e il numero del banco dove assaggiarlo. In molti giravano come se avessero in mano una cartina su cui costruire il percorso per il viaggio perfetto! Una grande comodità!

Non è mancato l’abbinamento con il cibo!

E cosa si abbina bene con le bollicine? Un bel panino con la porchetta!

Tante davvero le bollicine, anche per brindare alla proclamazione dei nuovi sommelier, che hanno ricevuto i diplomi dai loro delegati, e da Marco Sanfilippo insieme al Presidente Regionale Francesco Guercilena, al suo secondo illuminato mandato.

Presenza speciale, Sandro Camilli, presidente nazionale, che nel suo augurio ai neo sommelier ha detto:

 “Questo traguardo deve essere un punto di partenza e non un punto di arrivo. Vi portate a casa un patrimonio che nessuno può più togliervi. Servono bravi sommelier, e il bravo sommelier qual è? Quello che riesce a capire e a modulare il proprio intervento in base ai contesti e in base ai momenti.

Provo a tradurre: in momenti di critica enologica è bene ed è giusto parlare un linguaggio tecnico, ma in altri contesti, quando magari siete in una situazione come questa e non sapete chi avete davanti, cercate di avere un linguaggio fruibile, semplice, comprensibile, in modo da trasmettere quasi più un’emozione che la tecnica.

Dovete cercare di far innamorare di questo mondo tutte le persone che avete davanti. A quel punto tutte le occasioni che si creeranno saranno un’opportunità e mai un limite. Questo occorre farlo sempre con quel primo requisito che un sommelier deve mettere in campo: l’umiltà. Non andate in giro a stupire la gente con effetti speciali, perché non è questo l’obiettivo della nostra associazione”.

Non resta quindi che darci appuntamento all’apertura del nuovo anno sociale ad ottobre. 

Antonella De Cesare