Degustare dell’ottimo vino mentre si passeggia nella storia attraverso le opere d’arte, la cui bellezza finisce per esaltare l’esperienza stessa del bere.
È quanto si legge nel comunicato stampa dell’evento “Vino e Arte che passione”, ideato e realizzato da Ciro Formisano e Antonio Pocchiari, fondatori di CT Consulting Event.
La manifestazione, giunta quest’anno alla sua ottava edizione, si è svolta domenica 19 maggio nella Galleria del Cardinale Colonna, all’interno di Palazzo Colonna, a Roma.
Una location nuova, come da tradizione, per accompagnare il pubblico a scoprire un’altra delle bellezze della capitale.
La Galleria dal nome della colonna in marmo rosso al centro della sala fu commissionata nel 1600 da un membro della famiglia colonna, Cardinale Girolamo I Colonna. Fu ideata per celebrare la vittoria della Lega Santa nella battaglia navale di Lepanto nel 1571 con i mussulmani dell’impero ottomano. Raffigurato infatti, in più punti dell’edificio, lo scontro tra le flotte con l’effige del comandante Marcantonio II Colonna.
Superate le due colonne della rotonda centrale si accede nella sala dei paesaggi e poi nella sala dell’apoteosi di Martino V, e ancora in tutte le altre. Numerose le opere d’arte che si possono ammirare sulle pareti e nelle volte.
Una location splendida, letteralmente stracolma di persone, in alcuni momenti anche un po’ caotica. Sono stati in tanti infatti ad accettare l’invito all’assaggio, che non era solo vinicolo ma, come si dice in gergo, per “asciugare”, anche gastronomico.
Un mini box (per intenderci di quelli per gli hamburger da asporto) con qualche fetta di formaggio, salame, tarallini, e un pezzetto di pizza ripiena sempre con salume, da prendere all’ingresso per poi, superata l’anticamera, accedere nella sala successiva dove ad accogliere gli ospiti, due tavoli dedicati al Prosecco. Un piccolo viaggio in Veneto tanto per cominciare! Proseguendo, banchi d’assaggio a destra e a sinistra, a cura di preparati sommelier, talvolta accompagnati anche dai produttori.
Arriviamo quindi alla particolarità di questo evento: la possibilità di degustare tutte cantine di livello. Vini storici improbabili da trovare in circolazione, spesso costosi, che magari difficilmente si comprano nel quotidiano, ma che in questo evento è possibile degustare.
Oltre 50 le aziende vinicole che hanno portato anche annate d’eccellenza, o chicche d’azienda. Un paio di esempi: Avignonesi (Toscana), con il “Grandi Annate – Toscana I.G.T. Sangiovese 2018, appunto un vino che si produce solo ed esclusivamente quando l’annata, cito testualmente “si rivela all’altezza degli standard qualitativi imposti dalla cantina.”
E poi Rivera (Puglia), noti per il Pungirosa, con la loro seconda annata di “Fabri” IGT 2023, rosato da Nero di Troia, affinamento sia in anfora di terracotta che in recipienti di gres ceramico, con una freschezza che supporta l’idea di portarlo ad ulteriore affinamento.
Si potrebbe andare avanti così, perché di vini da raccontare ce ne sarebbero ancora tanti, così come di viaggi ad occhi aperti fatti tra colori e profumi di vini preparati con cura e anche per questo d’eccellenza.
Se siete curiosi di sapere chi c’era, qui c’è l’elenco delle cantine, http://www.vinoeartechepassione.com/ e se volete assaggiarle anche voi, tenete d’occhio il sito per scoprire la data del prossimo evento.
Io non mancherò!
Antonella De Cesare