La donna tessitrice
Teresa Civitella, l’autrice del volume in oggetto, è una donna, e come tante è turbata, amareggiata, ferita dalle innumerevoli notizie riguardanti le violenze di cui spesso le donne sono vittime.
Violenze fisiche, ma anche psicologiche, violenze che inficiano il valore della vita rendendoci tutti fragili, spaventati.
Un dolore che penetra dentro anche quando a far male non è la tua pelle o il tuo cuore. Un dolore profondo che trascina con sé la consapevolezza che nonostante di strada se ne sia fatta, da fare ce n’è ancora e tanta.
Ma non è certo questo a spaventare le donne, la storia lo insegna e il volume della Civitella lo sottolinea.
Docente di latino e greco presso il Liceo De Bottis di Torre del Greco, l’autrice ha ben chiaro che non può più restare spettatrice inerme di una simile realtà, che deve fare qualcosa, qualcosa che parta proprio da proprio quei banchi di scuola, a lei così familiari; qualcosa che possa coinvolgere i ragazzi utilizzando l’arma a lei più congeniale: la cultura.
Ecco che quindi la storia greca e latina da materie didattiche diventano strumenti per scuotere coscienze e aprire le menti. Si parte da Penelope e dalla sua tela, che filava e sfilava per rinviare il crudele destino che l’attendeva. Si narra della maga Circe, capace di ammaliare un uomo, ma capace anche di cogliere e comprenderne la disperazione, la nostalgia per la sua terra e di renderlo per questo libero dal suo amore, perché la donna sa rinunciare, sa aspettare, sa ascoltare i desideri.
La sua penna si muove rapida, regalando al lettore un percorso sull’evoluzione della donna, tratteggiata con riferimenti storici, e dovizia di particolari letterari.
L’intelligenza e la tenacia, possono salvarci e sono requisiti presenti da sempre e che caratterizzano l’essere femminile. Ed è così che il suo viaggio giunge fino ai nostri giorni con tutte le conquiste e con tutti i traguardi ancora da difendere, ancora da conquistare.
RENATA BUONAIUTO