Ancora pochi giorni alla cerimonia conclusiva della XXV edizione del Premio Letterario Internazionale “Emily Dickinson” Una data inusuale quella del 28 giugno per l’evento normalmente previsto all’inizio di ogni anno solare. Ma la pandemia e il grave lutto che ha colpito recentemente la presidente Carmela Politi Cenere ne hanno quest’anno, e forse oramai non solo per questo, imposto una data diversa.
Una cerimonia molto attesa, quella del 28 giugno alle ore 16.00 a Castel Sant’Elmo di Napoli non soltanto dai tantissimi autori in gara, ma anche dai lettori che da sempre seguono con attenzione le proposte letterarie selezionate dalla commissione esaminatrice. Sei le sezioni previste: Poesia inedita in lingua o in dialetto, Silloge poetica inedita, Silloge poetica edita, Libro di narrativa o racconto inedito, Libro di narrativa o saggio edito, Sezione speciale riservata agli studenti. Da quest’anno il premio si arricchirà di una nuova sezione dedicata alla memoria del Dott. Ing. Ruggiero Cenere recentemente scomparso. Un uomo generoso che ha trascorso la sua vita amando e rispettando il prossimo. Per questo motivo nella nuova sezione confluiranno le opere letterarie che tratteranno della concretezza della vita, e di tutti quei valori etico-sociali indispensabili per una società civile degna di questo nome. Nel corso della manifestazione, come di consueto, riconoscimenti speciali a personalità del panorama culturale e giornalistico dell’Italia meridionale distintesi, oltre che per la grande umanità, anche per la dedizione al territorio.
Il premio “Emily Dickinson” ha una bella storia alle sue spalle fatta soprattutto di amore per la poesia e la letteratura in genere. Una passione che ha da sempre accompagnato la giornalista scrittrice Carmela Politi Cenere, sin dai primi suoi successi letterari, messi da parte per sostenere con umiltà un premio da subito ambito nel settore. La presidente non è la sola nella nostra regione a realizzare in autonomia un premio letterario, con tutte le difficoltà annesse all’organizzazione. Credo che proprio la Dickinson esprima al meglio il significato di questa scelta.
“Se potrò impedire ad un cuore di spezzarsi, non avrò vissuto invano. Se allevierò il dolore di una vita, o guarirò una pena, o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido, non avrò vissuto invano.”
Carlo De Cesare