Sono svariati i riconoscimenti e le menzioni raccolte negli anni da Paola Iannelli, per le poesie e i suoi racconti brevi, ma da quando il Coronavirus ha sconvolto le nostre vite, la sua penna ha deciso di allungare il passo e dedicarsi ad un genere diverso, il romanzo giallo.
Edito da Homo Scrivens: “Il paradiso non ha un angolo retto”, è un romanzo dalle mille sfaccettature.
Al taglio poliziesco, s’intreccia con garbo e naturalezza l’analisi psicologica di tutti i protagonisti perché, è anche questa una novità, non sarà solo l’affascinante ed intuitiva carabiniera Titta Longano, a tenere alta l’attenzione del lettore, ma anche Gegè, cronista sagace ed inarrestabile, Maria Vittoria d’Orta, giovane aristocratica napoletana e ancora tanti altri personaggi ai quali l’autrice dedicherà tempo, cura e per i quali la penna scivolerà ancora più sicura.
La storia prende il via dall’omicidio di Gaetano Sbarbaglia, medico di fama indiscussa, ritrovato morto nel suo studio, con una ferita al collo. Una ferita che è però più una firma che la vera causa della morte.
Per arrivare alla soluzione, sarà necessario non solo scavare nella vita del professionista, ma ancor più in quella delle sue pazienti, dei suoi collaboratori, sul filo di una cronaca non così distante dalla realtà.
Un romanzo accattivante in grado al tempo stesso di offrire innumerevoli spunti di riflessione.
Renata Buonaiuto