L’italiano di questo breve racconto è un moderno Tarzan (Don Ermete) che, per districarsi nella giungla dei vocaboli strani e stranieri, ricorre ad un generoso traduttore
Con la mascherina, Don Ermete dinanzi alla farmacia, riconosce l’ultimo della fila: è il Dottore, mitico personaggio, noto per la sua cultura!
L’incontro è per il nostro l’occasione per appagare le sue curiosità linguistiche.
La prima riguarda il significato di “condizionalità”.
Si tratta – risponde il Dottore – di un termine utilizzato dall’UE nel 1997 traducendo l’espressione inglese “cross-compliance”, riferita alle regole imposte agli agricoltori per beneficiare dei contributi europei.
Ciò che meraviglia è che si sia usata una parola italiana, tradotta dall’equivalente inglese, al contrario di quanto accade di solito!
“Dottò – incalza Don Ermete – ma perché i nostri politici usano spesso parole forestiere?”
Il sorriso del Dottore è eloquente e, tuttavia, si affretta a chiarire che, talvolta la ragione è la brevità; ne è un esempio la parola francese “triage”, che indica il “criterio di smistamento dei malati e l’assegnazione di priorità in base alla gravità”.
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Conquistato (…) l’accesso in farmacia, i due escono con i pacchetti-trofeo che ricordano il 1973 in Campania con i sulfamidici per il colera, che si disse provocato dal “mitile”,ossia dalla “cozza”!
Proprio della lirica dedicata a quel mollusco dal grande
Eduardo , il Dottore ricorda qualche verso:
«Cara còzzeca, tu staie inguaiate»,
decette’o magistrato, «’o fatt’è chisto,
ccà nun te salva manco Giesù Cristo.
Qui ci sono le prove, figlia mia…
tu hai portato il bacillo del colera…
La tua presenza è una presenza nera:
’a gente more all’erta mmiez’a via…
Ora, però – aggiunge – è meglio tornare al nostro tema.
“Giusto, Dottore. che mi dite dell’espressione distanza sociale?”
E’ sbagliata – risponde il Dottore con voce stentorea – tant’è che i politici l’hanno sostituita con “distanziamento sociale”, essendosi accorti che quella poteva essere interpretata come il rispetto dell’altezzoso nobile della “Livella” di Totò!
“Vi ringrazio e mi dispiace che, per l’obbligo della distanza, dovete alzare la voce”.
Don Ermè, per continuare a conversare comodamente un modo c’è : ieri è stata disposta la riapertura dei parchi.
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Il dialogo riprende su una panchina e proprio Il rispetto della “debita distanza” tra i due offre il pretesto di un altro chiarimento riferito al termine limedead.
Ebbene – risponde il Dottore – qui c’è del grottesco; Quel vocabolo, infatti, indicava, nei lager, il limite (lime), oltre il quale il fuggitivo poteva essere ucciso (dead)!
E per continuare con le parole inglesi, avrete sicuramente sentito parlare di lockdown, droplet, smart working, recovery fund, smart learning ecc.
Ebbene, mentre la parola lockdown è stata usata per indicare l’autoisolamento, addolcendo l’italiana carcerazione, di certo più sgradevole, per le altre, invece, sarebbe forse meglio parlare di lavoro e insegnamento da remoto, piuttosto che di smart workimg o smart learning, così come di goccioline anziché droplet.
“E che mi dite, Dottò, di Job act o flat tax?”
Perbacco, Don Ermè fermiamoci qui. Il sole tramonta e la villa si chiude. Forse domani qualcosa cambierà, anche perché il governo ha varato un recovered fund e avremo tempi without outobreak. Pardòn, volevo dire: un fondo per la ripartenza e giorni privi di epidemia. Ma cosa mi è preso, vuoi vedere che ho preso il contagio… da forestierismo?