CONVIVENZA,

 Oggi il mio coinquilino mi appare frenetico e spregiudicato, forse perché mi accorgo di essere più lento ed impacciato del solito. Tuttavia è lui, come sempre, a dettare i tempi alle mie parole, ai miei gesti. È come se fossi una pallina su un albero di Natale, sistemata tra le tante altre posizionate lì senza criterio, nel caos più assoluto.
Scopro la mia mente sporcata da rallentamenti a me sconosciuti.
Gli appunti del taccuino, invece, sottolineano i comportamenti impassibili del mio alter ego. Meticoloso e puntuale sino alla noia, per come scandisce nitidamente i suoi pensieri.
I miei a volte, forse troppe volte, non li ricordo nemmeno.
Un rumore, nemmeno tanto lontano, mi distrae. Sono dita che tamburellano su un tavolo, il picchiettio rimbalza sulle pareti della corteccia celebrale: è il mio coinquilino
Si lui, proprio lui, uno sguardo che trafigge il mio mentre mi suggerisce i vocaboli, il ritmo ed i tempi per le frasi più articolate. Quasi le impone.
Ha ragione, lo so, perseverare è la strada migliore in questi casi.
Quello che tuttavia mi rattrista più di tutto è che mi manco, mi manca ascoltare il suono delle mie parole, non mi basta solo scriverle!

 

MAURO GALLIANO