Ricordando Giancarlo Siani: un esempio di coraggio e lealtà a 39 anni dalla sua morte

Il 23 settembre 1985, Giancarlo Siani, giovane giornalista napoletano, veniva brutalmente assassinato sotto casa sua, a soli 26 anni. La sua morte, avvenuta per mano della camorra, ha segnato una ferita profonda nel cuore dell’Italia, ma ha anche dato vita a un simbolo di coraggio, verità e libertà di stampa che risuona ancora oggi, a 39 anni dal tragico evento.

I dieci colpi di pistola che lo freddarono, posero fine alla sua vita ma non al suo messaggio.

La storia di Giancarlo Siani, per quanto tragica, è anche una testimonianza di resistenza. Nonostante fosse consapevole dei rischi che correva, non arretrò mai davanti alla verità. Questo lo rende un esempio importante per giornalisti e cittadini, tant’è che a ogni anniversario della sua morte, in tutta Italia, ma soprattutto a Napoli, vengono organizzati eventi commemorativi, dibattiti e iniziative per tenere vivo il ricordo del suo sacrificio e per onorare la sua memoria.

Si è iniziato il 19 Settembre in occasione del ricordo della nascita di Giancarlo con un momento celebrativo nei pressi dello spiazzo antistante la sede de “Il Mattino”: “Buon compleanno Giancà”. Nei giorni seguenti si sono susseguiti numerosi eventi: la conferenza stampa di presentazione del Premio Siani 2023/24 al PAN, il Palazzo delle Arti di Napoli, nella sala titolata a suo nome; una gara di beach volley denominata “Torneo della Legalità nel nome di Giancarlo Siani e di tutte le vittime innocenti morte per mano della criminalità, presso l’Arenile della Rotonda Diaz del Lungomare di Napoli; e la consueta deposizione di fiori nei pressi delle Rampe Siani nel Quartiere Vomero di Napoli.

Il 23 settembre invece, c’è stata l’inaugurazione di una nuova sede per la Mehari di Giancarlo. La “Sala della Memoria” si sposta infatti a Villa Bruno, dove la Citroën verde sulla quale il giovane giornalista viaggiava al momento della sua uccisione, resterà esposta. Si, la sua automobile, divenuta simbolo di legalità e monito contro la violenza e l’oppressione da qualsiasi parte essa arrivi.
Il lascito di Giancarlo Siani non è solo una esortazione al contrasto alla criminalità organizzata, ma anche un richiamo  all’etica e all’impegno civile. Il suo lavoro da giornalista è stata una lotta quotidiana per la verità, una sfida all’indifferenza e al compromesso. Oggi, il suo nome è ricordato come un faro per quanti, in ogni angolo del mondo, cercano di illuminare con la forza della parola e dell’informazione le zone d’ombra lasciate nelle mani dell’illegalità.

Siani ci ha insegnato che la verità ha un prezzo, a volte altissimo, ma che nessun sacrificio è vano se si lotta per un mondo più giusto. Il suo impegno ci ricorda l’importanza di difendere la libertà di stampa, di denunciare le ingiustizie e di non piegarsi mai davanti a chi cerca di silenziare con la forza la voce della legalità.

Mauro Galliano