“Ti rendi conto di come oggi sia tutto evanescente? Non solo i sentimenti hanno perso valore, la vita è ormai solo apparenza. “

Napoli, Quartiere Montecalvario, l’apparente vita tranquilla del Dottor Lorusso viene sconvolta da avvenimenti inspiegabili, come la scomparsa improvvisa dei due figliastri Anna e Riccardo. Una storia che assumendo tinte fosche arriva fino all’ispettore Giulio Salvati, il quale, come un attento cercatore d’oro, si ritrova a setacciare la vita dei protagonisti, che scopriremo essere colpevoli di un orrendo delitto.

Con “Mille motivi per commettere un assassinio” – Robin Edizioni – Alferio Spagnuolo reinterpreta il genere “Giallo, Thriller”  in una versione priva di fanatismi e di eroismi. Una versione realistica caratterizzata dal duro lavoro di una squadra di agenti capitanata dall’Ispettore Giulio Salvati, impegnati in una complessa indagine che coinvolgerà emotivamente anche il lettore, spettatore involontario di un crimine così efferato da lasciare attoniti gli stessi investigatori. Uno scenario di fronte al quale si frantumano i valori fondamentali della vita.

L’oscurità è insita nell’animo umano, e quando viene fuori in tutta la sua malvagità, sbigottisce al punto da spingerci a pensare di non essere altro che “pupi” come citava Pirandello ne “il Berretto a sonagli”. Mai come in questa occasione l’astuta e sensibile indagine dell’Ispettore Salvati, mette in luce proprio la precarietà della psiche umana, così fragile da lasciarsi travolgere dai sentimenti; amore, odio, frustrazione, gli stessi che si insinueranno nelle esistenze dei protagonisti di questo Thriller psicologico dalle tinte noir.

Sullo sfondo il grigiore di una Napoli priva del suo folclore, teatro di anime tormentate, anche quando prive di una colpa.

Una narrativa diretta, senza sofismi, che con grande maestria racconta la complessità della vita, non giustificandone l’efferatezza, ma facendo sì che si rintracci in essa una sorta di umana pietas rispetto alle miserie che rendono frangibili.  Non esistono buoni o cattivi, esistono uomini sopraffatti da sentimenti tanto nefasti quanto nocivi. Lo scrittore non giudica né desidera che altri lo facciano, egli si limita a riflettere e  far riflettere. Una riflessione lontana da qualsiasi forma di giudizio.

 Gli assassini di Spagnuolo sono persone rispettabili, insospettabili, ma con un mondo interiore complesso, intricato, specchio per chiunque creda di appartenere alla categoria delle cosiddette persone per bene, ma non per questo esenti dal male.

Sulla scia di questa analisi profonda e impeccabile dei suoi personaggi, Spagnuolo non esonera il protagonista o, meglio, uno dei tanti di questa storia, l’ispettore Giulio Salvati.

 Giulio Salvati viene infatti descritto dall’autore come un uomo, fragile, pieno di contraddizioni, e per questo in grado di comprendere la meschinità umana, di sentirne l’odore, come se ne avesse uno, di rintracciarne i segni sui volti apparentemente irreprensibili dei bugiardi.

Salvati, un uomo, come tanti, un personaggio intricante al punto da desiderare che l’abile mente che l’ha creato possa raccontarci ancora altro su di lui.

Un volume che catturerà il lettore al punto da inglobarlo in uno scenario quasi metafisico, fuori dalla realtà eppure così vero e palpabile, così come quello delle notti incandescenti, dove le coscienze degli sparuti personaggi di questa storia muovono, insonni, i loro passi.

“La notte. Profonda e scura, rilassante o tormentata per chi non riesce a superare antichi rancori.

La notte dei bambini innocenti, dei malfattori senza scrupoli, delle prostitute, degli amanti, degli adulteri, dei giovani strafatti di birra e di crack, delle persone sobrie o degli alcolisti.

Il buio avrebbe accompagnato ancora una volta il riposo dei più giovani, avrebbe turbato i sogni dei più

piccoli, avrebbe dato sollievo ai muscoli contratti di chi aveva lavorato fino a tardi o aveva cercato di riordinare invano le idee.

Tra le mura domestiche i problemi sembrano ridimensionarsi, il disordine pare diverso, diventa qualcosa di intimo e di rassicurante, perché si confonde col calore umano della famiglia in cui regna latente

l’imperfezione.”

Nell’ambito della rassegna artistico-letteraria “Penne e pennelli” organizzata da Piera Salerno presso l’Associazione Culturale “Il Clubino” in via Luca Giordano 73, a Napoli, martedì 1° ottobre 2024, alle ore 17.30, si presenterà il romanzo in oggetto. Dialogheranno con Alferio Spagnuolo Fiorella Franchini, Maurizio Sibilio e Vincenzo Vacca.

Da non perdere.

Anna Di Fresco